Le fratture del distretto maxillo-facciale sono una frequente conseguenza di traumi stradali, traumi in ambiente lavorativo, traumi sportivi (es. rugby, tennis, calcio ecc.), cadute accidentali e percosse. La gravità dei pazienti traumatizzati è molto variabile e un approccio multidisciplinare è necessario per gestire i traumi di maggiore entità.
Fratture orbito malari: La diagnosi di queste fratture può essere ritardata e misconosciuta, a causa dell’edema dei tessuti molli, sempre presente nella fase post-traumatica, che può nascondere ad occhi inesperti la discontinuità della struttura ossea. Un ritardo diagnostico comporterebbe di conseguenza un ritardo nella terapia e quando quest’ultima viene eseguita più di 10 giorni dopo l’evento fratturativo, potrebbe risultare più complessa a causa del consolidamento dei segmenti ossei fratturati.
I sintomi soggettivi più frequenti sono: alterazione della sensibilità cutanea nella zona che va dal labbro superiore all’occhio in corrispondenza del lato leso, con possibile coinvolgimento della sensibilità dentaria (parestesia); difficoltà o limitazione del movimento di apertura della bocca; disturbi visivi caratterizzati dallo sdoppiamento orizzontale o verticale dell’immagine (diplopia).
Il trattamento chirurgico delle fratture dell’osso zigomatico mira al ripristino della normale anatomia e al recupero delle funzioni eventualmente alterate dal trauma; l’intervento, eseguito con tecniche d’incisione che riducano al minimo gli esiti cicatriziali ( praticamente non visibili a distanza di qualche settimana dall’intervento), consta di 3 tempi: l’esposizione, la riduzione della frattura e la successiva contenzione con microviti e microplacche in titanio.
Fratture Blow Out: Quando una forza traumatica colpisce il globo oculare senza coinvolgere la struttura ossea, questa è trasmessa alle pareti interne dell’orbita provocando il cedimento della struttura più fragile: il pavimento orbitario; il contorno dell’orbita rimane così perfettamente integro. Alla frattura segue un erniazione del contenuto orbitario nel seno mascellare. Anche in questo caso la conseguenza funzionale più importante è rappresentata dalla diplopia.
Il trattamento delle fratture del pavimento dell’orbita è esclusivamente chirurgico e deve essere effettuato entro 10 giorni dal trauma per evitare la permanenza delle compromissioni funzionali.
Fratture del mascellare superiore: Essendo situato al centro del cranio, Il mascellare superiore, è poco esposto al rischio di fratture; le fratture del mascellare superiore sono le meno frequenti (10-15%) e sono solitamente collegate a incidenti gravi.
Il coinvolgimento del distretto naso-etmoidale può causare alterazioni dell’olfatto quali l’anosmia o l’iposmia. Può essere presente un’importante riduzione della respirazione nasale, collegata alla frattura delle ossa nasali, alla lussazione del setto nasale o ad una dislocazione traumatica dei turbinati.
L’ispezione del cavo orale evidenzierà un riscontro comune a tutte le fratture del mascellare superiore: la malocclusione traumatica, caratterizzata da morso inverso e/o open bite, dovuta al dislocamento dell’arcata dentaria superiore conseguente alla direzione antero-posteriore del trauma.
Fratture della mandibola: Rappresentano le fratture più frequenti del massiccio facciale; un sano sistema dento-alveolare e un’occlusione fisiologica possono ridurre fortemente gli esiti fratturativi di un trauma mandibolare. Al contrario la presenza di patologie quali lesioni osteolitiche o elementi dentali inclusi, rende più fragile la struttura ossea della mandibola.
Il trattamento chirurgico delle fratture di mandibola inizia con l’esposizione del sito di frattura, realizzato, principalmente, per via transmucosa nel cavo orale, allo scopo di evitare esiti cicatriziali sulla cute del volto; sarà poi eseguita la riduzione della frattura tramite un bloccaggio intermascellare che ha lo scopo di permettere il corretto riposizionamento dei frammenti ossei e che verrà rimosso prima del risveglio del paziente, quando saranno già stati posizionati i mezzi di fissazione interna, placche e viti in titanio.